Adozione Della Variante Di Rigenerazione Urbana
Breve descrizione
La legge regionale sulla Rigenerazione Urbana è entrata in vigore nella Regione Lazio il 19/07/2017 ed è una legge ordinaria senza limiti temporali in essa è previsto un maggiore coinvolgimento pianificatorio dei Comuni.
Le principali finalità della Legge sono:
- Diminuzione del consumo di suolo: razionalizzare il patrimonio edilizio esistente senza costruire su nuovi terreni
- Riqualificazione sismica: aumentare la sicurezza strutturale degli edifici esistenti
- Riqualificazione energetica: aumentare l’efficienza energetica degli edifici esistenti
- Qualità architettonica: migliorare la qualità ambientale e architettonica delle città
- Per ottenere questi obiettivi lo strumento principale, promosso dalla Legge, è la Demolizione-Ricostruzione, cioè la “sostituzione edilizia” con la demolizione del vecchio e la costruzione di uno nuovo edificio realizzato secondo i principi delle costruzioni “antisismiche” e ad “energia quasi zero”.
Per agevolare la rigenerazione urbana e la sostituzione della vecchia edilizia vengono offerti premi di cubatura fino al 40% in più rispetto all’edificio originario.
Ad esempio, i proprietari di una tradizionale palazzina residenziale di 5 appartamenti possono demolire l’edificio e ricostruirlo composto da 7 appartamenti (+40%) rendendolo a norma dal punto di vista sismico ed energetico.
Gli interventi di rigenerazione urbana sono consentiti nelle porzioni di territorio urbanizzate e su edifici legittimamente realizzati o legittimati da richiesta di condono con rilascio della concessione in sanatoria.
Cosa abbiamo trovato
La normativa regionale è intervenuta nel 2017.
Cosa abbiamo fatto
Con apposita Delibera di Consiglio Comunale n. 21 del 30/06/2020 è stata adottata la Variante Puntuale al Piano Regolatore Generale ai sensi della Legge 1150/1942 e della Legge Regionale 36/1987 finalizzata alla piena attuazione della Legge Regionale n.7 del 2017. Tale Variante è prevista sulle porzioni del territorio spontaneamente sorte, già individuate dalla pianificazione vigente (Variante Speciale – DGR 210 del 2011), che a tutt’oggi risultano ancora carenti in termini di servizi e di standard urbanistici.
Sono emerse dall’approvazione della Variante Speciale ad oggi, alcune criticità presenti nelle previsioni dello strumento urbanistico, nell’applicazione della normativa tecnica di Piano. La pianificazione vigente prevede aree precisamente individuate e dimensionate da destinare a standard e a servizi, il potenziamento della viabilità esistente e la realizzazione di nuove maglie stradali. Tuttavia, di fatto, l’attività edificatoria, sviluppata per singoli interventi, non è stata in grado di sopperire alle carenze già presenti prima dell’approvazione della “Variante Speciale dei nuclei edilizi spontaneamente sorti” (DGR 210 del 2011). Infatti, sebbene insieme alle nuove costruzioni siano state cedute le superfici da destinare a standard o alla realizzazione delle infrastrutture, la mancanza di un progetto unitario non ha consentito la realizzazione di un tessuto edilizio capace di garantire un miglioramento della struttura urbana in queste aree del territorio comunale.
Di conseguenza non è stato possibile effettuare interventi finalizzati alla realizzazione di opere e servizi pubblici da parte dell’amministrazione, proprio a causa della cessione randomica delle aree (o la monetizzazione in certi casi) che non consente, per sua natura, di mettere in atto sistemi di intervento in grado di realizzare quei servizi e quelle infrastrutture pubbliche previste dagli strumenti urbanistici. In aggiunta, l’applicazione della LR 7/2017, che prevede incrementi di cubature anche mediante interventi diretti su singole unità immobiliari isolate (tipologia edilizia molto diffusa nelle zone in argomento), rischia di amplificare le carenze presenti sul territorio, moltiplicando il numero di abitanti e di conseguenza la necessità di standard e servizi, contraddicendo di fatto lo spirito della norma. Considerati gli aspetti limitanti della pianificazione vigente in queste specifiche zone, si è provveduto a ripensare le aree urbanisticamente degradate del territorio comunale attraverso una proposta di Variante Puntuale al cui centro si ponga l’obiettivo di assicurare la realizzazione degli standard urbanistici, dei servizi e delle infrastrutture necessari sia alla qualità urbana che alla sicurezza della mobilità, oltre ad agevolare l’applicazione della legge regionale n.7/2017, nel pieno spirito delle finalità disposte all’art. 1 della norma stessa.
Cosa resta da fare
Integrare la Variante di Rigenerazione Urbana nel nuovo strumento urbanistico, il PUCG.
LINK:
Delibera di Consiglio Comunale 2020